Decreto flussi: esclusi co.co.co e lavoratori a progetto

Il Ministero degli Affari Esteri, con nota protocollo n.8809/10, chiarisce che co.co.co e lavoratori a progetto non possono ottenere il rilascio del visto d’ingresso per lavoro autonomo, pertanto sono esclusi dai flussi di ingresso 2010.

Permesso di soggiorno a punti: i dettagli

Regolamento recante la disciplina dell’accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato, a norma dell’articolo 4-bis, comma 2, del Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286

Il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha presentato al preconsiglio dei Ministri, che passerà all’esecutivo nei prossimi giorni, i dettagli relativi al nuovo permesso di soggiorno a punti: ACCORDO DI INTEGRAZIONE

  • lista di buona condotta con punteggi specifici
  • valevole per due anni prorogabili,
  • nel corso dei quali lo straniero dovrà collezionare un totale minimo di trenta punti
  • al termine del periodo di prova verrà rilasciato un attestato

Doveri degli stranieri:

  • conoscenza parlata della lingua italiana di livello almeno A2, come previsto dal quadro comune europeo di riferimento per le lingue;
  • sufficiente conoscenza dei fondamentali della Costituzione italiana, dell’organizzazione e del funzionamento delle istituzioni pubbliche, con particolare riferimento ai settori della sanità, della scuola, dei servizi sociali, del lavoro e agli obblighi fiscali;
  • la garanzia di istruzione dei figli minori almeno per la scuola dell’obbligo.

Sarà possibile, inoltre, dopo un mese dalla stipula dell’accordo d’integrazione, la partecipazione gratuita ad una sessione di formazione civica e sulla vita in Italia della durata di un giorno.

Nella bozza in discussione è presente, inoltre, una forte limitazione che sarà certamente oggetto di vaglio costituzionale: “Non si fa luogo alla stipula dell’accordo e, se stipulato, questo si intende risolto, qualora lo straniero sia affetto da patologie o da disabilità tali da limitare gravemente l’autosufficienza o da determinare gravi difficoltà di apprendimento linguistico e culturale, attestati mediante la documentazione di cui all’articolo 3, comma 4, del decreto del presidente della repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 o, altrimenti, mediante una certificazione rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale”.

Il meccanismo a punti prevede, oltre alle attività necessarie per acquisire punti, anche i fatti idonei a decurtare i punti medesimi: possono infatti, essere tolti un massimo di 25 punti o di 8 punti , ad esempio, in caso di condanna, rispettivamente, a  pene non inferiori a tre anni o per illeciti amministrativi.

La bozza del testo di legge e il regolamento, con allegati e tabelle, è scaricabile da questo link: BOZZA PERMESSO DI SOGGIORNO A PUNTI.

Pogliani Consulting è a disposizione per assistere le aziende e i lavoratori nelle pratiche di immigrazione, permesso di soggiorno, distacco, cittadinanza, ecc.

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Richieste di asilo, fissati i parametri 2011-2013

Come previsto dall’articolo 2 del D.M. del 22 luglio 2008, è stato pubblicato il decreto del Capo Dipartimento per le Liberta’ Civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno.

Questo provvedimento dispone la durata degli interventi e la capacita’ ricettiva del Sistema di Protezione per Richiedenti asilo e Rifugiati (Sprar) 2011/2013, ai fini dell’accesso al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. L’articolo unico del Decreto prevede la durata triennale degli interventi di accoglienza, per il periodo 2011/2013 e una capacita’ ricettiva di 3.000 posti, di cui 500 per le ”’categorie piu’ vulnerabili.

Patronati: circolare sulla procedure di richiesta e rinnovo permessi di soggiorno

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato la circolare n. 15 del 23 aprile 2010, con i chiarimenti e le modalità operative circa l’attività di richiesta/rinnovo del permesso di soggiorno da parte degli Istituti di Patronato (DM 10 ottobre 2008, n. 193).

Si allega la circolare in originale.

Immigrazione: giurisprudenza in materia di nulla osta al lavoro

Il ministero dell’Interno, per agevolare le attività degli sportelli unici per l’immigrazione presso le prefetture, ha predisposto una raccolta della Giurisprudenza in materia di nulla osta al lavoro, espulsione, allontanamento e provvedimenti in autotutela.

La raccolta è stata redatta dalla Direzione centrale per le politiche dell’immigrazione e dell’asilo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno.

Ecco l’indice degli argomenti:

PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE .
Capitolo I —- Sportello Unico per l’immigrazione . . .
Capitolo II —- Procedimento amministrativo per il rilascio di nulla osta
all’avviamento al lavoro subordinato di stranieri .
2.a)–Avvio del procedimento .
2.b)–Acquisizione e valutazione dei pareri del Questore e della
Direzione Provinciale del Lavoro .
2.c)–Disciplina normativa e regolamentare .
2.d)–Natura giuridica .
2.e)–Aspetti controversi e conseguenze giuridiche .
2.f) –Preavviso di rigetto (art.10 bis legge 241/1990) .
2.g)– Adozione e motivazione del provvedimento conclusivo
2.h)– Conseguenze in termini di annullamento del provvedimento di diniego,
di soccombenza e di pagamento delle spese legali .
2.i)– Comunicazione del provvedimento definitorio
2.l)–Termini entro i quali il procedimento deve essere definito .
Capitolo III —- Procedimento amministrativo per il rilascio di nulla osta
al ricongiungimento familiare
3.a)–Art.29 T.U. n. 286/1998
3.b)–Incidenza dello jus superveniens .
3.c)–Insufficienza dell’attestazione di coppia di fatto per ricongiungimento .
3.d)–Inidoneita’ dell’affidamento volontario –Aspetti particolari correlati al diritto
familiare straniero. – Rilevanza dell’istituto musulmano della Kafala .
Capitolo IV—- Procedimento amministrativo per l’emersione del lavoro irregolare
(D.L. 9/9/2002 n. 195, convertito in L. n. 9/10/2002, n. 222-L. n. 102/2009) –
Incidenza e rapporti derivanti da provvedimenti espulsivi –
4.a)–Procedimento per l’espulsione amministrativa (art. 13 T.U. n.286/1998) .
4.b)–Condizioni di espellibilità dei genitori di minori .
4.c)–Espulsione a seguito di diniego di rinnovo di permesso di soggiorno di soggetto
già espulso sotto altre generalità titolare di successivo nulla osta al lavoro e
inserito nel contesto sociale
4.d)–Espulsione di soggetto convivente con minore
Capitolo V—-Vizi procedimentali e rimedio dell’autotutela ( L. 241/1990 )
5.a)–Art. 21 quinques (revoca del provvedimento) .
5.b)–Art.21 septies (nullità del provvedimento) .
5.c)–Art.21 octies (annullabilità del provvedimento) .
5.d)–Art.21 nonies (annullamento d’ufficio) .
5.e)–Introduzione
5.f)–Esercizio dell’autotutela rispetto a normative dichiarate costituzionalmente illegittime .
5.g)–Rapporti tra procedimento amministrativo e processo penale, in presenza di misure
cautelari adottate dall’autorità giudiziaria
5.h)–Insufficiente motivazione dei dinieghi di nulla osta all’assunzione di lavoratori stranieri Capitolo VI—-Atti sollecitatori rispetto all’esercizio dell’autotutela-diffida stragiudiziale.
Capitolo VII—-Principali casi controversi a cui applicare il rimedio dell’autotutela
(art. 21 nonies legge 241/1990 – art.1 comma 136 legge 311/2006)
7.a) — Regolarizzazione lavoratori extracomunitari . .
7.a.1)–Insufficienza della semplice denuncia a carico dello straniero per legittimare
il diniego-sufficienza quando e’ seguita da condanna.
7.a.2)–La condanna penale patteggiata e’ causa ostativa alla regolarizzazione .
7.a.3)–E’ ostativa alla regolarizzazione la segnalazione di Schengen.
Non sussiste l’obbligo per l’Amministrazione di verificare i presupposti e la natura
dell’iscrizione, quando vi è certezza dell’identità del soggetto
7.b) — Rilascio nulla osta per lavoro subordinato .
7.b.1)–Reddito posseduto dal datore di lavoro insufficiente motivazione .
7.b.2)–Revoca del nulla osta per cessazione dell’attività accertata in epoca
successiva al rilascio
7.b.3)–Obbligo dell’amministrazione di concludere il procedimento di rilascio del
nulla osta con un provvedimento motivato nel termine di legge. Conseguenze
del silenzio inadempimento . .
Capitolo VIII—-Revoca del provvedimento di espulsione-condizioni .
8.a)–Straniero precedentemente espulso sotto false generalità, ammesso
(attraverso la procedura dei flussi programmati) all’ingresso con le
vere generalità e quindi inserito nel contesto socio-economico –
Bilanciamento degli interessi – Insufficienza dell’affidamento,
conseguente all’avvenuto successivo inserimento nell’attivita’
lavorativa regolare, ai fini della revoca
8.b)– Straniero precedentemente espulso ed emerso dal lavoro irregolare –
Richiesta di revoca dell’espulsione – Rilevanza dell’avvenuto
inserimento nel contesto sociale .
8.c)–Impugnazione del diniego di nulla osta al lavoro subordinato –
Legittimazione del solo datore di lavoro richiedente – Inammissibilità del ricorso
proposto dallo straniero proposto quale lavoratore . .
9.a)–Ricorsi gerarchici (Capo I –D.P.R.1199/1971) –Art. 1–Ricorso .
9.a.1)–Art. 2 -Termine – Presentazione .
9.a.2)–Art. 3 – Sospensione dell’esecuzione
9.a.3)–Art. 4 – Istruttoria
9.a.4)–Art.5 – Decisione .
9.a.5)–Art.6 – Silenzio
Capitolo X —- Ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica
(Capo III –D.P.R.n.1199/1971)
10.a)–Art. 8 – Ricorso
10.b)–Art. 9 -Termine – Presentazione
10.c)–Art.11 – Istruttoria del ricorso- Richiesta di parere
10.d)–Art. 12 – Organo competente ad esprimere il parere sul ricorso straordinario .
10.e)–Art. 13 – Parere su ricorso straordinario
10.f)–Art.14 – Decisione del ricorso straordinario .
Capitolo XI —- Disciplina tributaria dei ricorsi gerarchici
e straordinari (D.P.R. N. 642/1972) .
11.a)–Verifica della corresponsione dell’imposta di bollo
11.b)–Estratto della normativa relativa agli obblighi dei funzionari e delle sanzioni
CONCLUSIONI

False generalità nelle richieste alla PS e obbligo di denuncia

Le recenti procedure per regolarizzazione extracomunitari devono essere utilizzate con estrema cautela.

Sempre più spesso, capita che dei lavoratori irregolari  si presentino al commissariato con la speranza di poter regolarizzare la propria posizione lavorativa approfittando della recente “sanatoria” che consente ai cittadini stranieri l’emersione dal lavoro irregolare.

In questi casi, tuttavia, gli agenti di polizia , nel corso della verifica delle attestazioni, devono rilevare le eventuali irregolarità, approfondendo ogni elemento dubbio.  L’esame della documentazione ed i riscontri delle impronte digitali effettuati in collaborazione con il personale dell’ufficio immigrazione della Questura, qualora evidenzino delle incongruenze, danno luogo a provvedimenti di denuncia immediata.

Le cronache riportano questi eventi, come recentemente accaduto ad Ostia: gli investigatori hanno scoperto che tre uomini avevano già presentato analoghe richieste negli uffici di polizia di altre province associando le loro domande ad identità diverse. Pertanto sono scattate le denunce per false attestazioni a pubblico ufficiale.

Ecco cosa prevede il Codice Penale:

Art. 495.  Falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri.

Chiunque dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, l’identità o lo stato o altre qualità della propria o dell’altrui persona è punito con la reclusione fino a tre anni.

Alla stessa pena soggiace chi commette il fatto in una dichiarazione destinata a essere riprodotta in un atto pubblico.

La reclusione non è inferiore ad un anno:

1. se si tratta di dichiarazione in atti dello stato civile;

2. se la falsa dichiarazione sulla propria identità, sul proprio stato o sulle proprie qualità personali è resa da un imputato all’autorità giudiziaria o da una persona sottoposta ad indagini alla stessa autorità o alla polizia giudiziaria delegata alle indagini, ovvero se, per effetto della falsa dichiarazione, nel casellario giudiziale una decisione penale viene iscritta sotto falso nome.

La pena è diminuita se chi ha dichiarato il falso intendeva ottenere, per sé o per altri, il rilascio di certificati o di autorizzazioni amministrative sotto falso nome, o con altre indicazioni mendaci.

APERTE le procedure on-line per i nulla osta stagionali e autonomi 2010

Il Governo ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 91 del 20 aprile 2010, il D.P.C.M. del 1° aprile 2010 contenente la programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali e di altre categorie nel territorio dello Stato per l’anno 2010.

Dalle ore 08.00 del 21 aprile 2010, sino alle ore 24.00 del 31 dicembre 2010, i datori di lavoro possono presentare le domande di nulla osta per lavoro stagionale previste dal Decreto Flussi 2010. Le richieste, come di consueto, deveono essere inoltrate con il software ministeriale  disponibile al seguente link: http://nullaostalavoro.interno.it/Ministero/download.

Le quote per lavoro stagionale riguardano:

  • I lavoratori subordinati stagionali non comunitari di Serbia, Montenegro, Bosnia- Herzegovina, Repubblica ex Yugoslava di Macedonia, Kosovo, Croazia, India, Ghana, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka e Ucraina.
  • I lavoratori subordinati stagionali non comunitari dei seguenti Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria: Tunisia, Albania, Marocco, Mòldavia ed Egitto.
  • I cittadini stranieri non comunitari titolari di permesso di soggiorno per Lavoro subordinato stagionale negli anni 2007, 2008, 2009.

Lo stesso provvedimento consente, inoltre, come anticipazione della quota massima di ingresso di lavoratori extracomunitari non stagionali per l’anno 2010, l’ingresso, per motivi di lavoro autonomo, di 4.000 cittadini stranieri non comunitari residenti all’estero, appartenenti alle seguenti categorie:

  • imprenditori che svolgono attività di interesse per l’economia italiana;
  • liberi professionisti;
  • soci e amministratori di società non cooperative;
  • artisti di chiara fama internazionale e di alta qualificazione professionale ingaggiati da enti pubblici e privati;
  • artigiani provenienti da Paesi extracomunitari che contribuiscono finanziariamente agli investimenti effettuati dai propri cittadini sul territorio nazionale.

Nell’ambito della quota sopra descritta, sono ammesse, sino ad un massimo di 1.500 unità, le conversioni di permessi di soggiorno per motivi di studio e formazione professionale in permessi di soggiorno per lavoro autonomo ed è anche consentito l’ingresso in Italia, per motivi di lavoro autonomo, di 1.000 cittadini libici.

Le procedure previste per l’ingresso sul territorio nazionale per lavoro autonomo previste dall’art.26 del T.U. n.286/98 e dall’art.39 del D.P.R. 394/99.

Ecco il testo del decreto:

Art. 1

1. In via di programmazione transitoria delle quote massime di
ingresso di lavoratori non comunitari per l’anno 2010, sono ammessi
in Italia, per motivi di lavoro subordinato stagionale, i cittadini
stranieri non comunitari residenti all’estero entro una quota massima
di 80.000 unita’, da ripartire tra le regioni e le province autonome
a cura del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
2. La quota di cui al comma 1 riguarda:
a) i lavoratori subordinati stagionali non comunitari di Serbia,
Montenegro, Bosnia-Herzegovina, Repubblica ex Jugoslava di Macedonia,
Kosovo, Croazia, India, Ghana, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka e
Ucraina;
b) i lavoratori subordinati stagionali non comunitari dei
seguenti Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere
accordi di cooperazione in materia migratoria: Tunisia, Albania,
Marocco, Moldavia ed Egitto;
c) i cittadini stranieri non comunitari titolari di permesso di
soggiorno per lavoro subordinato stagionale negli anni 2007, 2008 o
2009.

Art. 2

1. Come anticipazione della quota massima di ingresso di lavoratori
extracomunitari non stagionali per l’anno 2010, e’ consentito
l’ingresso di 4.000 cittadini stranieri non comunitari residenti
all’estero, per motivi di lavoro autonomo, appartenenti alle seguenti
categorie; imprenditori che svolgono attivita’ di interesse per
l’economia italiana, liberi professionisti, soci e amministratori di
societa’ non cooperative, artisti di chiara fama internazionale e di
alta qualificazione professionale ingaggiati da enti pubblici e
privati, nonche’ artigiani purche’ questi ultimi provengano da Paesi
extracomunitari che contribuiscono finanziariamente agli investimenti
effettuati dai propri cittadini sul territorio nazionale.
2. All’interno della quota di cui al comma 1, sono ammesse, sino ad
un massimo di 1.500 unita’, le conversioni di permessi di soggiorno
per motivi di studio e formazione professionale in permessi di
soggiorno per lavoro autonomo.
3. Nell’ambito della quota di cui al comma 1, in considerazione del
Trattato Italia-Libia di amicizia, partenariato e cooperazione
firmato il 30 agosto 2008, sono ammessi in Italia, per motivi di
lavoro autonomo, 1.000 cittadini libici.

Art. 3

Come ulteriore anticipazione della quota massima di ingresso di
lavoratori extracomunitari non stagionali per l’anno 2010, sono
ammessi in Italia, ai sensi dell’art. 23 del testo unico
sull’immigrazione, 2.000 cittadini stranieri non comunitari residenti
all’estero che abbiano completato programmi di formazione ed
istruzione nel Paese di origine.
Roma, 1° aprile 2010

Comportamenti discriminatori degli enti locali, condannati dai tribunali

Il Tribunale di Brescia, con l’ordinanza dell’8 Aprile 2010, ha dichiarato “discriminatorio il comportamento del Comune di Montichiari (Bs) per aver imposto procedure particolari ai cittadini stranieri regolarmente soggiornanti al fine di ottenere l’iscrizione all’anagrafe”.

Lo stesso tribunale ha inoltre ordinato al Comune di cessare il comportamento discriminatorio, imponendo di limitandosi al mero controllo della dimora abituale e di iscrivere un cittadino extracomunitario al quale da oltre un anno veniva negata l’iscrizione anagrafica sulla base di richieste non previste dalla vigente normativa.

L’ordinanza è l’ultima di una serie di provvedimenti analoghi emessi nelle settimane scorse, nei confronti dei Comuni di Ospitaletto e di Brignano d’Adda.

Con l’occasione, evidenziamo che, sempre più spesso, le prassi in atto presso molti Comuni che pongono ostacoli all’iscrizione anagrafica degli stranieri regolarmente soggiornanti, sono generalmente illegittime.

Pogliani Consulting ha maturato uno specifico Know-how nella gestione delle pratiche che, a causa di ostacoli arbitrariamente posti dagli enti locali, vengono rallentate o addirittura bloccate. Per maggiori informazioni e contatti, cliccare QUI.